Citazione del giorno,  Pensieri

12.04.2020 – Santa Pasqua –

“… Lungo il viottolo tutto era silenzio. Da lontano, ma proprio da lontano, giungeva un rumore indistinto, continuo, un rumore da sottofondo; era il rumore della città: un brusio ovattato solo ogni tanto rotto da una nota più acuta.
Più vicino era il cinguettio di qualche uccello che svolazzava da un ulivo all’altro. Un piccolo ruscello, proprio un filo d’acqua, mormorava tra un ciuffo verde ed alcuni sassi bianchi. E null’altro, se non il rumore cadenzato dei miei passi.
E in quel momento uno sconforto grande entrò nel mio cuore. Quel silenzio, quella pace, mi portava a pensare agli uomini che soffrivano, alla gente ammalata, agli uomini che si odiavano, che si uccidevano, pensai alle molte cose ingiuste e cattive che anche quella mattina il giornale mi aveva portato in casa. Una stanchezza grande mi prese, mi bloccò. Sedetti sul bordo di una fascia.

Ma ecco, in quel pessimismo, le note di una speranza: le mille margheritine bianche ricche di vita e di luce buttate nel verde di quel prato. Non so perché, ma quel verde, quei mille fiori bianchi mi hanno portato lontano. Duemila anni fa in un prato verde – così almeno penso io – Gesù Cristo ritornava in vita, dimostrava a tutti che la morte e la violenza non hanno più forza, sono sconfitte definitivamente.
Quella resurrezione è la prova che la morte e la violenza possono essere sconfitte. E’ la prova che c’è una sola via per poter arrivare alla vittoria: l’Amore. E l’Amore ha un solo volto: quello di Gesù Cristo Risorto. Lui è il capofila, e con lui anche noi, mano nella mano, possiamo passare dalla morte che si chiama guerra, egoismo, violenza, indifferenza, alla vita nuova che si chiama pace, rispetto, amicizia, dono, dialogo, amore.
E lì, seduto su quel muricciolo, con alle spalle quel prato verde, mentre giravo tra le mani una margheritina striata di rosso, una speranza grande e forte si fece strada in me: col Cristo di Pasqua, il Cristo delle mille vittorie, ripresi a camminare lungo quella stradicciola; quel giorno, per me, la stradicciola di una mia Pasqua.”

(Don Ennio Costa – La strada della speranza, marzo 1970)

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