Creazioni

La voce del mare

“La voce del mare parla all’anima. Il tocco del mare è sensuale, avvolge il corpo nel suo morbido e stretto abbraccio”. – Kate Chopin

La spiaggia era vuota. Dopo una giornata umida e afosa, in cui le nuvole avevano continuato a coprire il sole ad intervalli minacciando pioggia, all’ora del tramonto il cielo era completamente sgombro.
Il sole, nel suo colore serale, si apprestava a nascondersi definitivamente per la giornata, cedendo il posto alla luna e alle stelle che avrebbero portato una luce ben diversa da quella che, in quel momento, illuminava il mare e tingeva di calore la spiaggia deserta.
Lei era ferma, immobile, immersa in quel paesaggio come il gabbiano che volava sulla scogliera per cercare un posto dove trovare un po’ di riposo. Era intenta con lo sguardo a scorgere qualcosa al di là dell’orizzonte del mare. Seduta su un masso, che gli dava la possibilità di tenere i piedi nell’acqua tiepida, avvolta nel tepore di quella luce arrossata, si lasciava accarezzare dalla brezza della sera.
La marea era salita di poco e lei, distrattasi ad osservare un piccolissimo granchio muoversi nella pozza tra due scogli scuri alla sua destra, tornò a fissare la linea tra cielo e mare.
Appena arrivata si era stupita di non trovare nessuno: forse la gente si era lasciata intimorire dai capricci del tempo durati tutta la giornata. Ma aveva abbandonato subito quei pensieri, catturata dal mare che le stava davanti. Sì, lei era un soggetto di quel quadro, così surreale ed idilliaco che sembrava rappresentare i fotogrammi di un vecchio film ricco di romanticismo e di sentimenti. Ma era l’unica scena del suo film in cui riuscisse a non recitare, in cui si sentiva sé stessa, naturalmente lei!
Il mare rispecchiava la sua indole, il suo carattere; solo a contatto con il mare era capace di concentrarsi su ciò che voleva, annullare tutto il resto, liberare la mente.
Durante quei momenti, che fossero minuti od ore, solo lì, si fermava il tempo, trovava tranquillità e pace: sentiva i raggi del sole caldi su di lei e la voce del mare la cullava trasmettendo serenità dalle dita dei suoi piedi fino a raggiungere il suo viso così candido.
Ogni volta, prima di alzarsi per lasciare quel suo angolo nascosto di mondo, faceva un lungo respiro come se dovesse essere l’ultimo, come dovesse rifornirsi d’aria per iniziare una lunga immersione in apnea.
E, camminando sulla sabbia a piedi nudi con le scarpe in mano, prima di compiere il passo che la riportava alla realtà, si voltava ancora un attimo indietro a guardare e abbandonare lì il suo segreto.
Appena uscita da quel quadro un’onda amica sopraggiungeva sempre a cancellare le sue orme impresse sul bagnasciuga, trasportando lontano ogni più piccola traccia di lei.

(Giugno 1998)

“Al mare la vita è differente. Non si vive di ora in ora ma secondo l’attimo. Viviamo in base alle correnti, ci regoliamo sulle maree e seguiamo il corso del sole”. – Sandy Gingras –


Creatività

Non so disegnare, ma le rare volte che prendo in mano un pennello per dipingere mi rilasso molto. Dei risultati non sono mai soddisfatta, ma alla fine quelle “piccole opere d’arte” le regalo sempre.
E così è stato per due quadretti a tema marino, che sono finiti su una parete della stanza da bagno della mamma.

Moto ondoso

Il primo è una distesa di onde del mare di diverse gradazioni di blu, impresse, con un generoso spessore di colore acrilico, con le dita su una tela (di dimensioni 30x30cm ): toccare il materiale con le mani e dare forma a qualcosa di vitale come il moto ondoso è stato molto liberatorio e anche divertente.

Spuma del mare

Il secondo, invece, rappresenta oltre che una porzione di mare, anche un piccolo spicchio di spiaggia, una sorta di bagnasciuga dove vanno infrangendosi onde lunghe e spumose. Qui, su una tela più piccola (di dimensioni 20x20cm ), sempre adoperando gli acrilici, ho usato un pennello per distribuire i colori, diluendoli per sfumare, ma per ottenere un effetto “vaporoso ho passato poi una spugnetta.
Chissà se a questa “collezione” aggiungerò altri pezzi?!

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