Pensieri

Nascondino

Giocavamo come bambini a nascondino, in una casa vuota e semi buia, una sera che era quasi primavera.
Non credevo di poter trovare un buon nascondiglio tra quelle stanze prive di mobilio… Ma alla fine, mancavo solo io all’appello. Io, piccola e sottile, mi ero infilata in un angolo contro una parete, dietro a una porta lì appoggiata ancora da montare. L’assenza di luce nella stanza mi aiutava a mimetizzarmi.
Chi era sotto a contare non riusciva a scovarmi, così si sono messi tutti sulle mie tracce: saranno entrati più volte in quella camera senza vedermi! E forse tu hai pensato addirittura che potessi essere andata via. Allora, anche tu, ti sei messo a cercarmi. Mi hai cercata, sapevi chi cercare, e mi hai trovata. Nonostante l’oscurità, i nostri occhi si sono visti; in un lungo attimo di complicità, nel quale avremmo potuto sfiorarci, nell’istante in cui tutto sarebbe potuto iniziare, non ci siamo afferrati…
Una voce ha rotto il silenzio di quel momento, mi hai fatto uscire da quel mio rifugio lasciandomi lo spazio per correre e fuggire: ho corso veloce, per sfuggire a chi voleva prendermi, nel gioco, ho raggiunto la tana e… ho liberato tutti!

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