La via dell’artista
Spesso la vita ci porta a trascurare o a vivere con senso di colpa il tempo dedicato alla creatività: quando la accantoniamo o la reprimiamo la nostra fantasia perde i suoi colori e l’ispirazione, che va costantemente stimolata ed alimentata, si atrofizza. E’ quindi necessario liberarsi da tutto quello che ci paralizza, metterci in contatto con il bambino nascosto dentro di noi che esibiva così spontaneamente la sua inventiva e ritornare ad esprimerla apertamente.
Ho ricevuto in regalo il libro “La via dell’artista” (Come ascoltare e far crescere l’artista che è in noi, di Julia Cameron, edito da Longanesi) per il mio compleanno di due anni fa.
Considerando che era fine aprile, ho aspettato più di due mesi prima di avventurarmi in questo viaggio…
Eh sì, perché questo libro non è una lettura che insegna semplicemente come diventare degli artisti, ma un vero e proprio cammino di crescita personale che suggerisce delle linee guida da seguire per mettersi in ascolto di sé, un metodo attraverso il quale guardarsi dentro. L’autrice chiarisce subito che l’espressione artistica non è qualcosa d’innato, bensì la naturale direzione della vita di ciascuno di noi: ognuno è potenzialmente una persona creativa, ma troppo spesso la nostra creatività viene contenuta per cercare di compiacere le aspettative altrui, viene bloccata da paure e esperienze di vita o incontri che abbiamo fatto. Per risvegliare la nostra mente creativa è quindi necessario dapprima rimuovere questi blocchi emotivi e pratici, attraverso una via che conduce a scavare in profondità alla scoperta e/o alla riscoperta di sé stessi, ed in seguito, una volta trovata e recuperata, la nostra creatività va nutrita, per essere poi impiegata in ogni campo della nostra vita.
Il libro è un percorso che si articola in dodici settimane, in ognuna delle quali viene affrontato un tema diverso costituito da una parte teorica, chiara ed esplicativa, e una pratica, in cui vengono proposti degli esercizi da svolgere, attività e riflessioni.
Due sono gli strumenti base per il recupero creativo, da utilizzare e mettere in pratica sempre, oltre agli esercizi settimanali: le pagine del mattino e l’appuntamento con l’artista.
Le pagine del mattino consistono nello scrivere tre pagine la mattina appena svegli, ogni giorno, di getto, semplicemente mettendo per iscritto tutto quello che passa per la mente, senza preoccuparsi né a cosa si sta scrivendo né come lo si sta scrivendo, nessuno dovrà leggere le vostre pagine, nemmeno voi, almeno non prima di otto settimane circa… Non importa se le vostre pagine vi sembreranno futili, se saranno ripetitive, infantili, frammentarie; sebbene possano rivelarsi talvolta piacevoli, più spesso saranno lamentose, un misto di rabbia e ironia, un banale elenco di cose da fare durante la giornata: esse hanno la funzione di liberarvi di tutto ciò che si frappone tra voi e la vostra creatività!
L’appuntamento con l’artista è un periodo di tempo, circa due ore la settimana, da dedicare al nutrimento della propria creatività: un momento solitario da riservare a se stessi, a qualcosa che vi stimoli, vi piaccia, vi arricchisca e vi permetta di comprendere qualcosa in più su di voi (non deve essere necessariamente qualcosa di artistico come la visita ad un museo, potrebbe essere benissimo ad esempio una passeggiata in un parco, la visione di un vecchio film, o il semplice curiosare in un negozio di cianfrusaglie….).
“Le pagine del mattino vi porteranno a conoscere il vostro pensiero autentico e le vostre reali esigenze, identificando problemi, aree di interesse e preoccupazioni; lamentandovi, enumerando, comprendendo, isolandovi e agitandovi compirete il primo passo verso la vostra spiritualità, un processo analogo alla preghiera. Nel corso del cammino generato dagli appuntamenti con l’artista (la seconda fase), comincerete a trovare soluzioni gettando le basi di quelle riserve creative cui attingerete per percorrere la vostra via dell’artista.” – Julia Cameron –
A quasi due anni dal mio percorso con questa “via”, posso affermare, grazie ad esso, di aver rigenerato la mia creatività, di aver focalizzato alcuni dei miei bisogni e di aver preso coscienza di una parte di me stessa, consapevole di quanto sia mutevole nel corso del tempo.
Ad oggi la creatività è presente quotidianamente in molti frangenti della mia vita: in mancanza di un seghetto non sapete quante opzioni fantasiose ho trovato per rimuovere un asse di legno! E la mia lista di sogni e desideri si rinnova ogni giorno e notte che passa, e, da quell’elenco riesco anche a depennare qualche voce, almeno le più semplici da realizzare.
I miei appuntamenti con l’artista non riesco quasi più o contarli, c’è da dire che, nell’ultimo anno, la mia routine giornaliera è cambiata soprattutto a livello lavorativo e, per tale motivo, ho molta libertà di pianificazione e tempo a disposizione per me stessa.
Le pagine del mattino? Le scrivo ancora, anche se col tempo sono mutate e sono diventate per lo più pagine quotidiane anziché mattiniere, si sono evolute in una sorta di “svuota pensieri” ogni qualvolta ne ho necessità, ma mantenendo quella funzionalità di riflessione e dialogo con me stessa.
Ad essere sincera scrivendo queste righe mi viene voglia di riprendere in mano questo prezioso libro e percorrere un nuovo viaggio su questa via…