Semi di speranza
Lo scorso Natale il mio piccolo pensiero natalizio da donare a parenti ed amici è stata un’esperienza: seminare e far germogliare i fiori che nella piana di Castelluccio di Norcia (colpita dal terremoto a ottobre 2016) ogni anno danno vita ad un meraviglioso spettacolo della natura famosissimo, grazie alla determinazione e alla costanza degli agricoltori che continuano a coltivare le loro buonissime lenticchie.
Da quando l’evento sismico ha ferito questa zona io chiamo questi semi semi di “speranza”.
Il pacco di semi, acquistato online (su www.lustazzu.net dell’Azienda Agricola IL SENTIERO DEL LUPO), conteneva: semi di lenticchia, semi di colza selvatica, semi di margherita, di papavero e di fiordaliso.
Per regalarli li ho posti in bicchierini di vetro (di riciclo) con coperchio, passandovi esternamente una leggera mano di glitter dorato (sui contenitori ovviamente), confezionandoli poi con un giro di cordoncino bianco e oro nel quale ho infilato un cartellino che ne indicava il contenuto.
Con lo stesso cordino ho rilegato alcune pagine di carta bianca: sulla facciata, con del nastro biadesivo, ho fissato un’immagine della fioritura di Castelluccio di Norcia, mentre all’interno ho ricopiato a mano un racconto trovato sul web (in realtà ve ne sono diverse versioni che differenziano in alcuni particolari) e che ho ritenuto ideale da abbinare a questo dono; in ultimo ho lasciato il mio augurio e la descrizione del piccolo regalino natalizio .
I doni di Dio
Una notte ho sognato che in città, sul corso principale, era stata aperta una nuova bottega molto particolare, con un’insegna che diceva: “Doni di Dio”.
Entrai e vidi un angelo dietro il banco.
Meravigliato chiesi: – Che cosa vendi? – .
E l’angelo mi rispose: – Ogni ben di Dio! -.
E costa cara questa merce? -.
Mi rispose l’angelo: – No, non costa nulla, i doni di Dio sono tutti gratuiti! -.
Allora contemplai il grande scaffale con le anfore d’Amore; i flaconi di Fede; i pacchi di Speranza; le scatole di Salvezza, Sincerità, Perdono, Pace, Sacrificio… e così via.
Mi feci coraggio e, poiché avevo un immenso bisogno di quella mercanzia, chiesi all’angelo: – Puoi darmi un bel po’ d’Amore di Dio, tutto il Perdono, molta Fede, tanta Speranza, Salvezza quanto basta e tutta la Pace disponibile? -.
L’angelo gentile preparò tutto sul bancone.
Ma quale fu lo stupore vedendo che, di tutti i doni che avevo chiesto, l’angelo mi aveva confezionato un piccolo pacchetto, grande come il mio cuore.
Lo guardai sorpreso ed esclamai: – Possibile… tutto qui? – .
L’angelo allora sorrise e disse: – Nella bottega di Dio non si vendono frutti maturi, ma piccoli semi da coltivare. Vai nel mondo e fai germogliare i doni che Dio ti ha dato! -.
(Anonimo – tratto dal web)
La mia “micro” coltivazione di lenticchie
Approfittando del periodo di lockdown, necessitando di una “razione” di speranza, ho seminato anch’io, in un piccolo vaso sul mio balcone, in un clima decisamente differente dalla piana di Castelluccio e in una terra completamente diversa da quella umbra, i semi della fioritura che avevo conservato per me.
La gioia quotidiana nel vederli germogliare quasi uno ad uno, diventare piccole pianticelle e crescere giorno dopo giorno, durante questo tempo, è stata tanta, e decisamente molta, quando è spuntato il primo fiorellino giallo di colza!
In realtà degli altri tipi di fiori non se ne sono visti, ma ad un certo punto sono sbocciati quelli bianchi di lenticchia che mano a mano hanno dato i loro baccelli contenenti i legumi.
Fiorellini di lenticchie Fiori di lenticchia Baccelli di lenticchia
Purtroppo alla fine si sono presentati anche alcuni insettini (parassiti?) che mi hanno indotta a raccogliere ciò che era nato per non farglieli mangiare…
Ma in sostanza quei semi hanno svolto la funzione che mi attendevo… un po’ di speranza! E mi hanno fruttato qualche lenticchia che, se non mi consentono un lauto pasto (per quello ci sono sempre le lenticchie provenienti da Castelluccio!), ricominceranno un nuovo ciclo vitale il prossimo anno!