Tre Cime
Camminavo da ore in mezzo alla natura, tra le montagne dolomitiche, e ogni parte di me godeva del paesaggio che ad ogni cambio di marcia e di prospettiva variava. E se le mie gambe accumulavano chilometri e la fatica sul finire del percorso si faceva sentire, con lo zaino che incominciava a pesare sulle spalle, il mio spirito si alleggeriva, passo dopo passo, riempiendosi di pace che solo quell’andare donava, tra giganti bellezze e semplici dettagli naturali.
Ero giunta nell’ultimo tratto del sentiero che avrebbe concluso quell’escursione sorprendentemente spettacolare, e si aprì dinnanzi a me una distesa di piccoli totem segnavia formati da piccole pietre accatastate l’una sull’altra (saranno state centinaia): tante pile di sassi di grandezze diverse testimoniavano il transito di tante persone che, prima di abbandonare quello splendido luogo, hanno voluto lasciare un segno del loro passaggio… Ho sostato per qualche minuto là in mezzo, mi sono guardata attorno, ho spaziato con lo sguardo ancora una volta sull’immensità di quelle montagne, il loro incanto circostante; ho indugiato un attimo di più perché non volevo smettere di provare quelle sensazioni, quell’emozione palpabilissima , non volevo smettere di far parte di quel tutto. Ho aggiunto il mio sassolino qualsiasi tra i tanti e mi sono allontanata più ricca nell’animo, con la speranza di non dimenticarmi mai di ciò che ho provato. A distanza di quasi due anni il ricordo di quell’esperienza è sempre vivo!
(Febbraio 2019)